1° viaggio
VENERDI’ 27 maggio 2022
Sala Biblioteca – h. 15:30
Casa Circondariale “E. Scalas” UTA (CA)

Esito finale del corso di formazione Per Aspera ad Astra – quarta edizione
a cura di Cada Die Teatro, in collaborazione con CPIA 1 Karalis
regia e scene Alessandro Mascia e Pierpaolo Piludu,
coordinamento Andrea Mascia, luci Giovanni Schirru

In scena gli allievi della sezione A.S.
Cosimo (Stellato) – Fabio (Robertino) – Francesco (Dandy)
Francesco (Mondo Romeo) – Massimo (dottor Fritz)
Salvatore (Iceberg) – Stefano (Tiger)

voce RETOURN Veronica Floris, editing audio Matteo Sanna,
tutor Giovanni Malagutti (Fondazione Malagutti)

 

Nel 2019 un team di scienziati internazionali sfida quello che appare ovvio: il tempo procede in una sola direzione e non esiste la retromarcia. Grazie a un algoritmo quantistico essi sostengono di avere “dimostrato sperimentalmente” come far tornare indietro nel tempo un elettrone. Sarebbero così in grado di realizzare ciò che era stato scritto sin dall’800, con la “macchina del tempo”: viaggiare attraverso gli anni.
Ora, nella nostra messa in scena, abbiamo trovato gli uomini per sperimentare questo viaggio …

I personaggi, all’oscuro di tutto, sono stati prelevati e addormentati. Al loro risveglio si rendono conto di non trovarsi più sulla Terra, ma nello spazio: lontano, apparentemente su un’astronave, guidata da un programma di nome RETOURN.

Dagli oblò vedono solo la Terra, lontana … nel buio. Alcuni di loro sono cambiati: i capelli sono diventati bianchi, il corpo è dolorante, come chi sta fermo per molto tempo e la vita è stata sospesa. Sono passati anni, molti anni.
Un viaggio su un veicolo la cui vera forza risiede nei sogni svaniti dei personaggi, nelle loro speranze passate e nel tempo rubato. Forse i protagonisti sono solo vittime di uno strano esperimento, chiamato A.S. (assenza di stato).
Tutto il racconto è forse solo un viaggio all’interno dei loro ricordi e dei sogni passati, alla ricerca delle emozioni, senza di cui, il tempo stesso, non ha più significato. L’opportunità stessa del viaggio, non sarà imbrogliare il tempo, ma, “carpe diem”, viverlo nel presente e nella sua pienezza.

“Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo. Alcune ci portano indietro e si chiamano ricordi.
Altre ci portano avanti e si chiamano sogni … “

 

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